Nel dibattito attorno alla legge sull’autonomia differenziata, che il Senato ha approvato martedì in prima lettura, interviene oggi l’arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia

Nel dibattito attorno alla legge sull’autonomia differenziata, che il Senato ha approvato martedì in prima lettura, interviene oggi l’arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia, con la sua voce accorata che documenta la grande preoccupazione del Sud e della stessa Chiesa meridionale per una riforma che potrebbe avere come esito l’ulteriore distanziamento tra differenti aree del Paese.
Una visione opposta a quella della maggioranza dove, mentre sul fronte opposto il Pd pensa a una mobilitazione, il vicepremier Matteo Salvini ha ripetuto ieri, collegato alla Scuola politica della Lega, che invece «l’Italia ha bisogno di riforme» e «l’autonomia non è un punto di arrivo, ma di partenza per trasformarci in un Paese moderno, efficiente, responsabile e federale: elezione diretta del premier, stabilità dei governi e poteri delegati agli enti locali, significa competizione in senso positivo e questa non è una parolaccia».

da “Avvenire” 28 Gennaio 2024

Valutazioni in merito alla legge sull’Autonomia Differenziata approvata dal Senato il 23 Gennaio 2024

In premessa è opportuno ricordare che questo Disegno di Legge sull’Autonomia Differenziata, così come quello sull’Elezione diretta del Presidente del Consiglio dei Ministri, essendo Disegni di Legge che modificano la Costituzione, la loro approvazione è sottoposta alle disposizioni dell’Art. 138 della Costituzione: doppia deliberazione in ciascuna Camera e la seconda dopo tre mesi dalla prima, approvazione con la maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera e, se richiesto dal 20% dei membri di una Camera, oppure da 500.000 elettori o da 5 Consigli Regionali, si da corso al referendum popolare.

Rodolfo Vialba

Il presidente UAW Shawn Fain racconta come hanno vinto i lavoratori del settore automotive e quali saranno le prospettive

Quando Shawn Fain ha vinto l’elezione per la presidenza della United Auto Workers lo
scorso marzo come candidato ribelle, promettendo di trasformare il sindacato e di
affrontare le case automobilistiche di Detroit, ha parlato con Steven Greenhouse, giornalista
sindacale veterano e membro senior della Century Foundation per In These Times. Fain
aveva delineato un’agenda militante.
“Dobbiamo condurre campagne contrattuali in cui coinvolgiamo i lavoratori iscritti al
sindacato e perseguiamo le loro richieste”, aveva affermato. “Nella mia vita non abbiamo
fatto questo”.

Gli scioperanti della UAW hanno ottenutouna vittoria storica e trasformativa

La vittoria della UAW nel suo sciopero di quarantacinque giorni contro le tre grandi case
automobilistiche di Detroit è storica e trasformativa, poiché pone fine a un’era di quarantatré anni di
concessioni negoziali e di sconfitta del movimento dei lavoratori, iniziata con la quasi bancarotta di
Chrysler nel 1979 e la distruzione due anni dopo – da parte di Ronald Reagan – della Professional Air
Traffic Controllers Organization (il sindacato dei controllori del traffico aereo)